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FIGLI / HIJOS (2001)

Regista: Marco Bechis. Sceneggiatori: M. Bechis, Lara Fremder, con coll. Enrique Ahirman e Caterina Giargia. Fotografia: Fabio Cianchetti. Montaggio : Jacopo Quadri. costumi: Caterina Giargia. Scenografia: Caterina Giargia, Paolo Polli. Musiche originali: Jacques Lederlin, Daniel Buira e "La Chilinga". Cast principale Carlos Echevarria (Javier Ramos), Julia Sarano (Rosa Ruggieri), Stefania Sandrelli (Vittoria Ramos), Enrique Pineyro (Raul Ramos), Antonella Costa (Ana).

Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2001

In un paese lontano una donna sta partorendo, mentre fuori due uomini aspettano per portare via il bambino. Nascono due gemelli, un maschio e una femmina. Il ragazzo viene portato via dagli uomini, ma l'ostetrica riesce a nascondere la ragazza (Rosa) dentro una borsa.
Vent'anni dopo Rosa, arrivata a Milano dall'Argentina, racconta al giovane Javier di essere sua sorella: la loro vera madre è una scomparsa. I "genitori adottivi" di Javier, argentini emigrati in Italia, smentiscono questa storia, ma ormai i dubbi si sono insinuati nella mente di Javier. Decide di seguire Rosa a Barcellona per andare a fondo della loro strana storia. A Barcellona c'è un centro di test del DNA che può determinare la loro parentela, ed è anche il luogo in cui vive l'ostetrica che ha assistito alla loro nascita.

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Pochi registi al mondo, e ancor meno in Italia, sono in grado di realizzare film ricchi di contenuti ma anche di linguaggio visivo e stile. Marco Bechis è tra quei pochi.
Roberto Nepoti, La Repubblica

Children / Hijos non fa concessioni alle immagini popolari o alla ricostruzione storica semplicistica, come se chiedesse agli spettatori di cercare di interrogarsi sui dilemmi morali alla base del film e sulle questioni che solleva.
Paolo Mereghetti, Corriere della Sera

Un film duro e rigoroso che non tira pugni. Non ci può essere conciliazione. Nessuna giustificazione. Sospeso a metà tra la testimonianza politica e la tragedia greca, questo film rappresenta un vero atto d'accusa.
Dario Zonta, l'Unità

Children è un film quasi perfetto: misurato e intenso allo stesso tempo, capace di suscitare emozioni senza strapparcele, realistico ma ricco di risonanze simboliche. Stile puro.
Roberto Nepoti, La Repubblica

È proprio attraverso la rappresentazione di questi genitori, che mentono e sono colpevoli ma hanno imparato ad amare il loro figlio "adottivo", che questo film tocca quasi un senso di compassione e si avventura nel campo minato dell'ambivalenza emotiva e del doppio potere della memoria .
Maurizio Porro, Corriere della Sera

Posso quasi immaginarti uscire dal cinema dopo aver visto Children: tranquillo, arrabbiato, coinvolto. Felice come uno dopo aver visto un bel film. E allegro. E furioso.
Lidia Ravera, l'Unità

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